Introduzione a cura di Giorgio Nosenzo.
Lo spit XII affonda le sue radici nello Spitfire IV, poi diventato Spitfire XX, versione di cui è stato costruito un solo prototipo. Questa versione non ha avuto seguito e addirittura l’indicativo della versione è stato poi riciclato per i ricognitori su base Mk.I.
I test sul prototipo mostrarono che a bassa quota era velocissimo, e questo lo rendeva ideale a contrastare le incursioni degli Fw.190 dei reparti Jabo. Quindi fu deciso di costruirne 100 esemplari in due lotti, consegnati tra l’ottobre 1942 e il novembre 1943. Lo spit XII è stato usato da due soli reparti: il 41 Sqn (con codici EB ) e il 91 Sqn (codici DL)
Praticamente il XII è uno spitfire Vc con motore Griffon monostadio, unito ad un’elica quadripala Rotol. Il nuovo motore richiede una cofanatura specifica caratterizzata dalle famose bugne laterali per contenere il più grosso motore Griffon. Inoltre il XII ha una bugna sopra la cofanatura per il sistema di accensione (quello che nelle auto era lo spinterogeno…).
I radiatori alari rimangono gli stessi dello Spitfire V, quindi radiatore a scatola per l’acqua sotto l’ala sinistra e quello a sezione circolare per l’olio sotto l’ala destra. Anche i carrelli erano gli stessi del Vc, quindi senza compassi antitorsione. Le ali di tutti i XII hanno sempre solo avuto le estremità tronche. Unica eccezione il prototipo Spitfire IV (DP845) che all’inizio aveva le estremità normali.
A differenza degli Spit V i XII hanno il timone di direzione ingrandito tipico degli Spit VII, VIII e IX tardi. Mantengono però i piani orizzontali vecchio tipo, col dente di compensazione piccolo.
Dei 100 prodotti, 55 hanno il ruotino di coda retrattile del Mk.VIII. Attenzione: spesso si dice che ciò sia dovuto al fatto che i due lotti erano conversioni di Mk.V e Mk.VIII. Non è affatto vero !!! Tutti i XII sono stati costruiti come XII dall’inizio, il cambio di ruotino è dovuto al fatto che i primi furono costruiti in parallelo ai V e gli altri in parallelo agli VIII, da cui l’uso di fusoliere identiche a quelle degli aerei costruiti in quel momento ( almeno fino alla paratia tagliafiamma del motore).
L’aereo era considerato una bestia non facilissima da domare, soprattutto per la notevole coppia del motore in rullaggio. Tra l’altro il Griffon gira in senso opposto al Merlin, cosa che ha causato diversi incidenti tra i piloti abituati alle versioni precedenti dello spit. A bassa quota però era l’avversario più pericoloso che si potesse incontrare, cosa di cui hanno fatto le spese diversi aerei tedeschi. Fu impiegato anche nella caccia alle V-1, anche se in tal caso le sue prestazioni a quote più alte non lo aiutavano. Cio non ha impedito agli Spit XII di abbatterne più di 40.
Lo Spitfire XII è rimasto in servizio fino al settembre 1944, anche se alcuni sono stati usati in compiti di seconda linea fino all’agosto 1945.
Come documentazione, consigliatissimo il volumetto della Allied Wings, interamente dedicato a questa versione. Oltre ovviamente alle solite pubblicazioni sullo spitfire in genere.
Una curiosità: L’utimo esemplare costruito (MB882), in servizio come EB-B col 41 Sqn è forse lo spitfire più fotografato del tempo di guerra! Ne esistono tantissime immagini sia in volo che a terra. Cosa insolita per un esemplare di una versione tutto sommato secondaria e poco utilizzata.
L’accattivante scatola contiene al suo interno tre stampate, per un totale di circa 100 pezzi, istruzioni e decals.
La qualità della plastica è buona e la finitura superficiale è leggermente ruvida. Il dettaglio delle pannellature è davvero migliorato rispetto agli ultimi kit prodotti ma non raggiunge il picco di eccellenza dello Spitfire 22/24. Alcuni particolari sono decisamente sovradimensionati e andranno ricostruiti per donare al modello un migliore resa finale. Il kit prevede flap, deriva, timone di profondità e alettoni posizionabili a piacere, direi un ottima scelta, specialmente per i timoni di profondità. L’abitacolo è essenziale, ma non risulta spoglio. Per chi volesse avere qualcosa di piu dal proprio kit consiglio di procurarsi un set generico di dettaglio dedicato al Mk.V, vista l’assoluta somiglianza fra i due cockpit. Sono previsti entrambi i tipi di ruotino posteriore, in modo da poter realizzare l’intera serie prodotta. Le bugne sulla cappottatura motore, per poter contenere il nuovo motore Griffon, sono questa volta prodotte correttamente, rispetto al kit dello Spitfire 22/24.
Le istruzioni sono chiare e in circa 50 passaggi ci portano alla conclusione del kit. Vengono indicati solamente i riferimenti ai colori Humbrol, ma non sarà difficile per il modellista trovare i colori equivalenti della propria marca preferita. Le opzioni offerte dal bellissimo foglio di decals, permettono la realizzazione di due esemplari, il MB882, citato anche da Giorgio e l’ EN625 con il caratteristico logo dello Squadron “Nigeria”.
Le conclusioni non possono che essere senz’altro favorevoli. Il kit non presenta evidenti errori di linea, è semplice e ben realizzato e permette al modellista più smaliziato un buon margine di miglioramento sia in termini di dettaglio sia in termini di accuratezza.