Finalmente eccolo, ci siamo!!
Preordinato a Luglio, dopo mille mail senza risposta, mille timori, ma alla fine è sul mio tavolo 🙂
Il secondo kit nato dalla collaborazione fra Radu Brinzan e Model Design Construction è ora una realtà! Dopo il mitico e ancora insuperato per dettaglio, Ki-61 in 1/32, questa volta i loro sforzi si sono concentrati nel bellissimo Arado Ar234, sempre in resina e nella scala 1/32. Il “lampo” fu semplicemente insuperabile, primo bombardiere e ricognitore al mondo a reazione, entrò in servizio solamente nelle ultime fasi della seconda guerra mondiale quando ormai le sorti della battaglia erano compromesse.
Il kit è di tipo multimediale ed è composto da circa una sessantina di pezzi in resina, sette lastre fotoincise e gambe carrello in metallo.
Una busta in stile operazione segreta “top secret”, contiene istruzioni, decals e fotoincisioni, mentre tutto il contenuto in resina è stipato in una scatola dal peso specifico fenomenale 🙂
Le istruzioni realizzate in modo chiaro e funzionale, ci guidano in otto pagine fronte/retro alla costruzione e realizzazione del kit. La parte conclusiva del foglio di istruzioni ci illustra con profili e note storiche le sei possibili finiture realizzabili con le decals fornite. Personalmente mi attrae molto l’esemplare F1+MT, catturato nei primi mesi del 1945 in mimetica standard e ritoccata con RLM 76. Due bei modelli con questa mimetica sono visibili su Hyperscale e sono stati realizzati da Brett Green e Chris Wauchop .
Per illustrarvi al meglio il kit ho provveduto a fotografare e assemblare a secco alcune fra le parti principali del modello.
Le gondole motore sono composte da sei pezzi in resina più le palette del primo e ultimo stadio del motore in fotoincisione. I pezzi sono davvero massicci, ma presentano una finitura superficiale impeccabile e senza grosse deformazioni. Anche le tediose operazioni di pulizia dei componenti sono davvero ridotte al minimo. Ogni componente ha dei precisi “pin” di incastro che aiutano sia a saldare e allineare facilmente le parti, ma anche a non commettere errori stupidi come confondere le parti del motore di destra con quelle del motore di sinistra. I punti di stuccatura, sono ben evidenziati anche nelle istruzioni. Un primo e veloce test di assemblaggio di questo gruppo ha dato questo risultato. Con pochi e ben assestati colpi di lima si può raggiungere un fitting davvero impeccabile.
Il vano carrello principale mostra un dettaglio davvero superbo. Oltre ai componenti in resina che vedete in foto, il vano va poi addobbato con tutta una serie di parti fotoincise che vanno a realizzare le strutture di rinforzo e i vari portelli di ispezione. Parlando sempre di vano carrello, i portelli sono fotoincisi, come pure il compasso di torsione. Notevole la gamba carrello in metallo dolce rinforzato!
Veniamo all’abitacolo. Qui ho fotografato solamente alcuni dei pezzi principali che o compongono. L’Arado per la sua forma, permette una visione a quasi 360°dei suoi interni, e la risposta del kit non si fa attendere. L’abitacolo è davvero super dettagliato, Un buon numero di fotoincisioni permettono di realizzare le parti più minute, mentre le parti realizzate in resina presentano un dettaglio davvero impressionante. Alcune decals ci aiuteranno a realizzare gli strumenti e alcuni stencils presenti sulle consolle. Una buona colorazione e l’aggiunta di qualche cavetto, vi permetterà di avere un abitacolo da urlo.
Rimangono solamente da analizzare la parti più voluminose dell’intero kit. Iniziamo dalle ali.
Le semiali si presentano come un blocco unico, rinforzato in fase di colata con un tubo di ottone. Il dettaglio superficiale è di alta qualità e si mantiene uniforme in qualsiasi punto. Gli alettoni vengono forniti a parte permettendo cosi di posizionare a piacimento le superfici mobili. Alcune parti fotoincise vanno a realizzare i rinvii di comando dei trim. Come per gli alettoni, anche i timoni di profondità e il timone di coda vengono forniti separati.
Le due semi fusoliere si presentano in questa forma. Anteriormente va raccordato il cockpit, mente nella parte posteriore la deriva. Al centro della fusoliera ci sono due grossi scassi che servono a contenere i vani carrello che abbiamo analizzato prima. E’ interessante notare l’evoluzione e il miglioramento della MDC nelle tecniche di casting. Rispetto alle semi fusoliere del ki-61, che apparivano soffici e morbide, queste hanno una rigidità ottimale. Anche il loro accoppiamento è buono. Con pochi sforzi, anche qui, possiamo ottenere una giunzione perfetta.
Per curiosità ho provato l’incastro tra ala e fusoliera rimanendo piacevolmente soddisfatto. Il lavoro per ottenere una buona giunzione non è molto. Una carrellata finale vi mostra le tre semi sezioni che compongono la fusoliera unite fra loro La dimensione è notevole e arriva quasi a sfiorare in lunghezza un foglio A3. Come vedete anche qui, ottenere una buona giunzione e un buon allineamento non è davvero impossibile.
Un kit perfetto quindi? Non direi, qua e la c’è da lavorare per ripulire i pezzi da flash e dai canali di colata, ma nulla di cosi disastroso o interminabile. Un unico punto mi lascia perplesso, la realizzazione dei trasparenti in resina. Oltre a risultare delicati e non totalmente trasparenti, i miei pezzi erano affetti da sbavature di resina proprio sulla parte visibile. Proverò a fare un tentativo per recuperare la situazione, altrimenti chiederò la loro sostituzione alla MDC.
Il kit è ordinabile direttamente da MDC e costa 99.95 Sterline, spese di spedizione incluse.Il modello è stato gentilmente offerto dalla mia VISA 🙂
Potrete trovare altre recensioni di questo kit su Hyperscale e su Aeroscale.
Un ottimo work in progress del modello lo potrete trovare su Large Scale Airplanes