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Recensione Spitfire Vc Sword 1/72

25 Marzo, 2011 by Albert

Spitfire Vc Sword 1/72Introduzione a cura di Giovanni Carlassare.

Lo Spitfire Mk.V è storicamente una delle versioni più trattate nella varie scale, modelli che sono quasi tutti dedicati alla versione più costruita, la Mk.Vb. Lo Spitfire Mk.Vc, per quanto costruito in numero inferiore ( 2477 esemplari ),è però stato l’Mk.V probabilmente più diffuso nei vari teatri di guerra della WWII e la versione che ha avuto un utilizzo operativo più lungo, grazie alla caratteristiche innovative che la caratterizzarono, dotando lo Spitfire di una notevole flessibilità di impiego.

Lo Spitfire Mk.Vc fa la sua comparsa nell’ottobre del 1941. Rispetto alla precedente versione Mk.Vb era stata rinforzata la sezione di coda, adottando spessori maggiori del rivestimento, ma quella che fu la modifica più importante e che contribuì al successo della versione fu l’adozione di una nuova ala, l’ala chiamata “universal” ( universale ), del tutto identica come geometria alle ali precedenti ma completamente riprogettata nella struttura interna, struttura che fu rinforzata in modo tale da permettere l’installazione di diversi tipi di armamento:

Type A : 8 mitragliatrici da 7,7mm
Type B: 2 cannoncinci Hispano da 20mm e 4 mitragliatrici da 7,7mm
Type C: 4 cannoncini Hispano da 20mm

L’armamento Type A in realtà sembra non fu mai utilizzato, preferendo il compromesso dato dal Type B. Il Type C vide scarso utilizzo perché l’aumento di peso dato dalle armi e dal relativo munizionamento comprometteva in particolare le prestazioni del rateo di salita del caccia.

Sperimentalmente fu testata la soluzione dei 4 cannoncini con l’aggiunta delle 4 mitragliatrici, l’aereo alla prima salva si fermò letteralmente in volo entrando poi in stallo !

L’ala “universal” permetteva inoltre l’utilizzo di un più rapido sistema di caricamento delle munizioni, oltre ad un raddoppio del munizionamento delle armi da 20mm. La struttura rinforzata permise inoltre l’installazione di travetti portabombe alari, fattore questo di notevole importanza per l’utilizzo che la versione ebbe una volta che le sue prestazioni da caccia puro furono superate da versioni più potenti dello Spitfire, ma che trasformò l’Mk.Vc in un utile cacciabombardiere, ruolo che ricoprì fino a fine conflitto.

Le motorizzazioni utilizzate dall’MK.Vc furono i Rolls Royce Merlin:

M 45, M45M, M46, M50, M50A, M55, M55M, M56.

Lo Spitfire MK.Vc fu la versione più numerosa in servizio con l’Aeronautica Cobelligerante Italiana e fu proprio uno di questi Spitfire a compiere l’ultima missione bellica dell’aeronautica italiana nella WWII con una ricognizione armata su Zagabria.

Stranamente la versione Vc è stata piuttosto trascurata da parte dei marchi più noti che si sono sempre fermati al Vb. Airfix ne fece una scatola assai deludente qualche anno fa, la ceca SMER adattò lo stampo Heller dell’MkVb in MkVc, ma i problemi del vecchio stampo francese ne fanno sconsigliare l’acquisto ai più appassionati e attenti a forme a accuratezza della riproduzione in scala. L’australiana Highplanes ha sviluppato un paio di scatole ma la reperibilità in Europa di questi kit è limitata anche dal costo elevato, inoltre si tratta di un kit short run dedicato ai modellisti più smaliziati. Sword colma un vuoto con una riproduzione veramente accurata e completa anche nei dettagli e nelle opzioni fornite.

Il kit è composto da una sessantina di pezzi realizzati in un unica stampata. La plastica di colore grigio presenta incisioni fini e prive di sbavature tipiche di uno short run di ultima generazione. All’ interno della scatola troviamo anche la stampata dei trasparenti che comprende tettuccio realizzato in un unico pezzo e il collimatore. Le istruzioni, il foglio delle decals stampate dalla Techmod e i cannoncini stampati in resina chiudono il contenuto della confezione. Sono disponibili alcune parti opzionali per poter coprire quanto piu possibile le varie evoluzioni dello Spitfire Mk.V. Abbiamo perciò sia l’elica Rotol sia la De Havilland con relative ogive, scarichi a 6 e a 3 collettori, due set di ruote con cerchione chiuso e a 5 razze, due set di bugne (larga e piu sottile) e per finire il raccordo per le ali tronche. Il modellista piu smaliziato potrà inoltre incidere i timoni di profondità per avere le versioni late del Mk.V. Con una piccola autocostruzione (bugna dello starter Coffman) si potrà anche realizzare un esemplare dotato di cofanature per l’ M45.

Come accennato nell’introduzione, il kit è davvero accurato sotto il profilo dimensionale, diventando sicuramente il miglior Spit V in circolazione. Il dettaglio è davvero buono anche nella zona cockpit. Alcune parti sono leggermente sovradimensionate, Il modellista esigente potrà ridurre o rimpiazzare ad esempio i portelli dei carrelli, pitot e antenne con dettagli “piu in scala”.

La conclusione non può che essere “pollice su”. Il kit si presenta curato sotto tutti i punti di vista e ben realizzato, due i piccolissimi nei, uno  è rappresentato dal tettuccio, grossolano e non molto trasparente l’altro dalla forma del portello di ispezione in fusoliera subito dopo l’abitacolo. Nulla di cosi drammatico, il tettuccio si può rimpiazzare velocemente con un tettuccio in vacuform e il portello si può rincidere.  In contemporanea a questo kit la Sword ha messo in vendita la versione Vc “Trop” con decal e filtro dedicate. Non resta che sperare che la Sword continui a sviluppare altre versioni dello Spitfire !! 🙂

Per chi volesse approfondire l’argomento vi consiglio il bel volumetto della Mushroom dedicato proprio allo Spitfire Mk V

 





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Recensione Airfix Spitfire XII 1/48

6 Febbraio, 2011 by Albert

Airfix Spitfire XII 1/48

Airfix Spitfire XII 1/48

Introduzione a cura di Giorgio Nosenzo.

Lo spit XII affonda le sue radici nello Spitfire IV, poi diventato Spitfire XX, versione di cui è stato costruito un solo prototipo. Questa versione non ha avuto seguito e addirittura l’indicativo della versione è stato poi riciclato per i ricognitori su base Mk.I.
I test sul prototipo mostrarono che a bassa quota era velocissimo, e questo lo rendeva ideale a contrastare le incursioni degli Fw.190 dei reparti Jabo. Quindi fu deciso di costruirne 100 esemplari in due lotti, consegnati tra l’ottobre 1942 e il novembre 1943. Lo spit XII è stato usato da due soli reparti: il 41 Sqn (con codici EB ) e il 91 Sqn (codici DL)
Praticamente il XII è uno spitfire Vc con motore Griffon monostadio, unito ad un’elica quadripala Rotol. Il nuovo motore richiede una cofanatura specifica caratterizzata dalle famose bugne laterali per contenere il più grosso motore Griffon. Inoltre il XII ha una bugna sopra la cofanatura per il sistema di accensione (quello che nelle auto era lo spinterogeno…).
I radiatori alari rimangono gli stessi dello Spitfire V, quindi radiatore a scatola per l’acqua sotto l’ala sinistra e quello a sezione circolare per l’olio sotto l’ala destra. Anche i carrelli erano gli stessi del Vc, quindi senza compassi antitorsione. Le ali di tutti i XII hanno sempre solo avuto le estremità tronche. Unica eccezione il prototipo Spitfire IV (DP845) che all’inizio aveva le estremità normali.
A differenza degli Spit V i XII hanno il timone di direzione ingrandito tipico degli Spit VII, VIII e IX tardi. Mantengono però i piani orizzontali vecchio tipo, col dente di compensazione piccolo.
Dei 100 prodotti, 55 hanno il ruotino di coda retrattile del Mk.VIII. Attenzione: spesso si dice che  ciò sia dovuto al fatto che i due lotti erano conversioni di Mk.V e Mk.VIII. Non è affatto vero !!! Tutti i XII sono stati costruiti come XII dall’inizio, il cambio di ruotino è dovuto al fatto che i primi furono costruiti in parallelo ai V e gli altri in parallelo agli VIII, da cui l’uso di fusoliere identiche a quelle degli aerei costruiti in quel momento ( almeno fino alla paratia tagliafiamma del motore).
L’aereo era considerato una bestia non facilissima da domare, soprattutto per la notevole coppia del motore in rullaggio. Tra l’altro il Griffon gira in senso opposto al Merlin, cosa che ha causato diversi incidenti tra i piloti abituati alle versioni precedenti dello spit. A bassa quota però era l’avversario più pericoloso che si potesse incontrare, cosa di cui hanno fatto le spese diversi aerei tedeschi. Fu impiegato anche nella caccia alle V-1, anche se in tal caso le sue prestazioni a quote più alte non lo aiutavano. Cio non ha impedito agli Spit XII di abbatterne più di 40.
Lo Spitfire XII è rimasto in servizio fino al settembre 1944, anche se alcuni sono stati usati in compiti di seconda linea fino all’agosto 1945.
Come documentazione, consigliatissimo il volumetto della Allied Wings, interamente dedicato a questa versione. Oltre ovviamente alle solite pubblicazioni sullo spitfire in genere.
Una curiosità: L’utimo esemplare costruito (MB882), in servizio come EB-B col 41 Sqn è forse lo spitfire più fotografato del tempo di guerra! Ne esistono tantissime immagini sia in volo che a terra. Cosa insolita per un esemplare di una versione tutto sommato secondaria e poco utilizzata.

Stampate Spitfire XII Airfix L’accattivante scatola contiene al suo interno tre stampate, per un totale di circa 100 pezzi, istruzioni e decals.
La qualità della plastica è buona e la finitura superficiale è leggermente ruvida. Il dettaglio delle pannellature è davvero migliorato rispetto agli ultimi kit prodotti ma non raggiunge il picco di eccellenza dello Spitfire 22/24. Alcuni particolari sono decisamente sovradimensionati e andranno ricostruiti per donare al modello un migliore resa finale. Il kit prevede flap, deriva, timone di profondità e alettoni posizionabili a piacere, direi un ottima scelta, specialmente per i timoni di profondità. L’abitacolo è essenziale, ma non risulta spoglio. Per chi volesse avere qualcosa di piu dal proprio kit consiglio di procurarsi un set generico di dettaglio dedicato al Mk.V, vista l’assoluta somiglianza fra i due cockpit. Sono previsti entrambi i tipi di ruotino posteriore, in modo da poter realizzare l’intera serie prodotta. Le bugne sulla cappottatura motore, per poter contenere il nuovo motore  Griffon, sono questa volta prodotte correttamente, rispetto al kit dello Spitfire 22/24.
Le istruzioni sono chiare e in circa 50 passaggi ci portano alla conclusione del kit. Vengono indicati solamente i riferimenti ai colori Humbrol, ma non sarà difficile per il modellista trovare i colori equivalenti della propria marca preferita. Le opzioni offerte dal bellissimo foglio di decals, permettono la realizzazione di due esemplari, il MB882, citato anche da Giorgio e l’ EN625 con il caratteristico logo dello Squadron “Nigeria”.

Le conclusioni non possono che essere senz’altro favorevoli. Il kit non presenta evidenti errori di linea, è semplice e ben realizzato e permette al modellista più smaliziato un buon margine di miglioramento sia in termini di dettaglio sia in termini di accuratezza.




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How to build Tamiya’s 1:32 Spitfire IXc

3 Febbraio, 2010 by Albert

Titolo: How to build Tamiya’s 1:32 Spitfire Mk. IXc
Autore: Brett Green
Pagine: 68 pagine con foto a colori. Softcover
Lingua: inglese
Editore: ADH Publishing
Costo: £ 11.95

C’era da aspettarselo 🙂
Parto subito con le conclusioni, mi è piaciuto al contrario del volumetto dedicato al Beaufighter.

La parte introduttiva descrive velocemente i precedenti kit in 32 dello Spit IX per poi passare a 3 pagine di walkaround ben fatti. Seguono una pagina di profili di Caruana (anche se mi pare tutta roba gia vista) ed infine una descrizione minuziosa di quello che il kit offre (comprese le parti non utilizzate dal kit). Una descrizione di questo genere si può trovare anche su Hyperscale. Il primo modello è realizzato da Brett Green secondo i suoi alti standard; la costruzione da scatola è passo passo e vengono dati consigli sia sulla costruzione che sulla colorazione del modello. Un capitolo a parte è dedicato alla realizzazione della mimetica, invecchiamento e stesura delle decals. Il secondo modello sempre realizzato da scatola ci viene illustrato da Marcus Nicholls e rappresenta uno spit con colorazione desertica. Anche in questo caso la descrizione è passo passo. Il terzo e ultimo modello è  realizzato da Roy Sutherland che ci presenta la costruzione di uno Spit HF VII. In questo passo passo vengono descritte anche le modifiche necessarie per realizzare un Mk. VII d’alta quota. Sicuramente vedremo qualcosa in resina a breve 🙂

Un bel libricino, ben impaginato e illustrato,  da tenere a fianco al proprio Spit!




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Walkaround Spitfire XIX

19 Maggio, 2009 by Albert

Spit XIX Linkoping 01.jpg

Spitfire XIX

Lo spitfire XIX Airfix in 1/72 pian pianino si stà avvicinando agli scaffali dei negozi… Quale miglior occasione per rispolverare un piccolo walkaround di uno Spitfire XIX fotografato a Lynkoping?

Seguite il link per le foto  WALKAROUD SPITFIRE XIX LYNKOPING

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Walkaround Spitfire Mk. XIV

23 Aprile, 2008 by Albert

Walkaround Spitfire Mk. XIV Siamo arrivati al quarto appuntamento dedicato allo Spitfire. Questa volta si tratta di un walkround a  tre mani. Oltre alle mie foto ci sono pure quelle di Luca e Alessio. Lo spitfire in questione è un mk. XIV fotografato durante l’airshow di Lodrino nel 2006. Lo spit appartiene alla fighter collection e porta le insegne dello spitfire del famosissimo pilota Johnny Johnson.

Le immagini del walkaround le trovate qui, buona visione 🙂

WALKAROUND SPITFIRE Mk.XIV

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Gli spit-appunti di Giorgio

21 Aprile, 2008 by Albert

Per festeggiare i 90 anni della RAF e per rimanere in tema con il tema di Hyperscale, continuiamo con gli Spitfire. Questa volta Giorgio ci ha mandato delle belle foto corredate da interessanti appunti. Enjoy 🙂

spitfire Mk. XVIII SM969SM969: Spitfire XVIII di proprieta’ della The Fighter Collection. L’aereo e’ in fase di restauro. La foto mostra l’incastellatura motore e il motore Griffon.

MV293 Spitfire XIVe MV293: Spitfire XIVe di proprieta’ della The Fighter Collection. L’aereo e’ ridipinto come l’esemplare MV268 JEJ usato da Johnny Johnson come comandante del 127° Wing di stanza a Soltau in germania nel maggio 1945. Era usanza nella RAF che i Wing Commanders usassero le proprie iniziali come codici.

Notare che la carenatura del cannone e’ all’interno. Sugli XIVe come questo la carenatura e’ all’esterno mentre all’interno c’e’ la bocca della mitragliatrice da 0.5 pollici. Evidentemente durante il restauro sono state invertite.

MV293 Spitfire XIVeMV293: vista della parte centro-posteriore della fusoliera. Si notano i codici in sky. L’aereo correttamente non ha la banda sky, rimossa su moltissimi aerei della 2° TAF.

MV293 Spitfire XIVeMV293: Coda. Da notare che il timone sembra essere quello piu’ ampio e a doppio trim tipico degli FR.18. Esistono foto che sembrano mostrare questa coda su vari spitfire XIV. Da notare anche la posizione tipica degli equilibratori dello spitfire parcheggiati e gli stencils.

VN485 Spitfire 24 VN485: Spitfire 24 di proprieta’ dell’IWM di Duxford. Da notare che l’aereo e’ dipinto in Aluminium e non in metallo naturale. Questo e’ vero per quasi tutti gli spitfire in color metallo. Notare anche la mancanza delle carenature dei cannoni. L’aereo ha le coccarde e il fin flash postbellici.

PK724 Spitfire 24 HendonPK724: Spitfire 24 del RAF Museum di Hendon.

Vista anteriore. Si notino le carenature dei cannoni, questa volta presenti.

PK724 Spitfire 24 HendonPK724: vista della zona abitacolo e delle carenature per il carrello.

PK724 Spitfire 24 HendonPK724: vista della zona centrale del velivolo. Da notare la mimetica standard del periodo bellico, con coccarde tipo C sopra e sotto le ali e C1 (con bordo giallo) in fusoliera. Si notano anche le carenature dei due cannoni da 20mm.

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