Introduzione a cura di Giovanni Carlassare.
Lo Spitfire Mk.V è storicamente una delle versioni più trattate nella varie scale, modelli che sono quasi tutti dedicati alla versione più costruita, la Mk.Vb. Lo Spitfire Mk.Vc, per quanto costruito in numero inferiore ( 2477 esemplari ),è però stato l’Mk.V probabilmente più diffuso nei vari teatri di guerra della WWII e la versione che ha avuto un utilizzo operativo più lungo, grazie alla caratteristiche innovative che la caratterizzarono, dotando lo Spitfire di una notevole flessibilità di impiego.
Lo Spitfire Mk.Vc fa la sua comparsa nell’ottobre del 1941. Rispetto alla precedente versione Mk.Vb era stata rinforzata la sezione di coda, adottando spessori maggiori del rivestimento, ma quella che fu la modifica più importante e che contribuì al successo della versione fu l’adozione di una nuova ala, l’ala chiamata “universal” ( universale ), del tutto identica come geometria alle ali precedenti ma completamente riprogettata nella struttura interna, struttura che fu rinforzata in modo tale da permettere l’installazione di diversi tipi di armamento:
Type A : 8 mitragliatrici da 7,7mm
Type B: 2 cannoncinci Hispano da 20mm e 4 mitragliatrici da 7,7mm
Type C: 4 cannoncini Hispano da 20mm
L’armamento Type A in realtà sembra non fu mai utilizzato, preferendo il compromesso dato dal Type B. Il Type C vide scarso utilizzo perché l’aumento di peso dato dalle armi e dal relativo munizionamento comprometteva in particolare le prestazioni del rateo di salita del caccia.
Sperimentalmente fu testata la soluzione dei 4 cannoncini con l’aggiunta delle 4 mitragliatrici, l’aereo alla prima salva si fermò letteralmente in volo entrando poi in stallo !
L’ala “universal” permetteva inoltre l’utilizzo di un più rapido sistema di caricamento delle munizioni, oltre ad un raddoppio del munizionamento delle armi da 20mm. La struttura rinforzata permise inoltre l’installazione di travetti portabombe alari, fattore questo di notevole importanza per l’utilizzo che la versione ebbe una volta che le sue prestazioni da caccia puro furono superate da versioni più potenti dello Spitfire, ma che trasformò l’Mk.Vc in un utile cacciabombardiere, ruolo che ricoprì fino a fine conflitto.
Le motorizzazioni utilizzate dall’MK.Vc furono i Rolls Royce Merlin:
M 45, M45M, M46, M50, M50A, M55, M55M, M56.
Lo Spitfire MK.Vc fu la versione più numerosa in servizio con l’Aeronautica Cobelligerante Italiana e fu proprio uno di questi Spitfire a compiere l’ultima missione bellica dell’aeronautica italiana nella WWII con una ricognizione armata su Zagabria.
Stranamente la versione Vc è stata piuttosto trascurata da parte dei marchi più noti che si sono sempre fermati al Vb. Airfix ne fece una scatola assai deludente qualche anno fa, la ceca SMER adattò lo stampo Heller dell’MkVb in MkVc, ma i problemi del vecchio stampo francese ne fanno sconsigliare l’acquisto ai più appassionati e attenti a forme a accuratezza della riproduzione in scala. L’australiana Highplanes ha sviluppato un paio di scatole ma la reperibilità in Europa di questi kit è limitata anche dal costo elevato, inoltre si tratta di un kit short run dedicato ai modellisti più smaliziati. Sword colma un vuoto con una riproduzione veramente accurata e completa anche nei dettagli e nelle opzioni fornite.
Il kit è composto da una sessantina di pezzi realizzati in un unica stampata. La plastica di colore grigio presenta incisioni fini e prive di sbavature tipiche di uno short run di ultima generazione. All’ interno della scatola troviamo anche la stampata dei trasparenti che comprende tettuccio realizzato in un unico pezzo e il collimatore. Le istruzioni, il foglio delle decals stampate dalla Techmod e i cannoncini stampati in resina chiudono il contenuto della confezione. Sono disponibili alcune parti opzionali per poter coprire quanto piu possibile le varie evoluzioni dello Spitfire Mk.V. Abbiamo perciò sia l’elica Rotol sia la De Havilland con relative ogive, scarichi a 6 e a 3 collettori, due set di ruote con cerchione chiuso e a 5 razze, due set di bugne (larga e piu sottile) e per finire il raccordo per le ali tronche. Il modellista piu smaliziato potrà inoltre incidere i timoni di profondità per avere le versioni late del Mk.V. Con una piccola autocostruzione (bugna dello starter Coffman) si potrà anche realizzare un esemplare dotato di cofanature per l’ M45.
Come accennato nell’introduzione, il kit è davvero accurato sotto il profilo dimensionale, diventando sicuramente il miglior Spit V in circolazione. Il dettaglio è davvero buono anche nella zona cockpit. Alcune parti sono leggermente sovradimensionate, Il modellista esigente potrà ridurre o rimpiazzare ad esempio i portelli dei carrelli, pitot e antenne con dettagli “piu in scala”.
La conclusione non può che essere “pollice su”. Il kit si presenta curato sotto tutti i punti di vista e ben realizzato, due i piccolissimi nei, uno è rappresentato dal tettuccio, grossolano e non molto trasparente l’altro dalla forma del portello di ispezione in fusoliera subito dopo l’abitacolo. Nulla di cosi drammatico, il tettuccio si può rimpiazzare velocemente con un tettuccio in vacuform e il portello si può rincidere. In contemporanea a questo kit la Sword ha messo in vendita la versione Vc “Trop” con decal e filtro dedicate. Non resta che sperare che la Sword continui a sviluppare altre versioni dello Spitfire !! 🙂
Per chi volesse approfondire l’argomento vi consiglio il bel volumetto della Mushroom dedicato proprio allo Spitfire Mk V